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Too Late

Thea Dellavalle / Anna Bonaiuto

Teatro Astra

25 > 30 marzo 2025

Uno spettacolo di forte impatto evocativo, a partire da un testo inedito di Jon Fosse, scrittore, drammaturgo e poeta – premio Nobel per la Letteratura 2023 – TOO LATE  arriva al TPE Teatro Astra da martedì 25 a domenica 30 marzo. Una coproduzione Teatro Nazionale di Genova, TPE – Teatro Piemonte Europa. Protagonista dello spettacolo è Anna Bonaiuto, attrice dalle tante vite e interpretazioni memorabili tra teatro, cinema e fiction. In TOO LATE, ideato da Thea Dellavalle e Irene Petris, Jon Fosse ci mette di fronte alla scelta di una “nuova Nora”(Anna Bonaiuto), una donna che ha lasciato il marito e i figli per diventare un’artista. Si è lasciata la vita alle spalle per ricominciare e non è mai tornata indietro. Siamo nel suo sguardo e nel suo pensiero mentre, a distanza di anni, si lascia visitare dalle ombre e dai ricordi della sua vita e si accorge che le scelte, certi incontri, quei frammenti di passato non si ricompongono.

La trama
Una donna anziana inizia la sua giornata ripercorrendo, attraverso i ricordi, i momenti decisivi della sua vita. Il suo ricordo chiama in scena altre presenze, non solo una sé stessa più giovane, protagonista in pochi quadri insieme al marito che delineano un rapporto di coppia in cui si possono leggere passione, stanchezza, insoddisfazione e crisi, fino alla ribellione e il nuovo amore del marito, una ragazza più giovane. Nora rimane sempre in scena, mentre le apparizioni si susseguono, legata ai gesti concreti del suo dipingere. Si va ricostruendo un filo e la certezza si scioglie in un andamento ondivago. Nel flusso dei pensieri e dei ricordi, Nora si interroga e l’inquietudine diventa ossessione, gli slanci perdono di impeto e brillantezza, finché ritrovano nuove energie in una mano da stringere o in una tela da ricoprire di vernice bianca, per avere la sensazione di ricominciare da capo. La donna anziana è riflessa in tre donne, compresenti senza incontrarsi, sono tre donne di età diverse, ognuna è Nora ma è anche altro da lei. E anche l’Uomo non è solo, è doppio, si muove nello spazio sempre accompagnato dalla sua Ombra. La loro compresenza apre degli squarci di riflessione sul passato, ma anche sul futuro.

Il progetto
TOO LATE
nasce come progetto, ideato da Thea Dellavalle e Irene Petris, a partire da un testo inedito con una radice non puramente teatrale (un libretto d’opera) da cui trapelano atmosfere che vanno oltre il tempo e lo spazio e, nella maestria della scrittura di Jon Fosse, si evocano fantasmi o accenti del teatro di Henrik Ibsen, ma anche di Čechov e Samuel Beckett. Benché l’autore norvegese abbia più volte sottolineato che non bisogna «leggere i suoi testi per la trama» e che «scrivere dischiude dimensioni dell’esistenza che non si possono spiegare», TOO LATE ritorna ai temi di Ibsen, immaginando un ritorno alla di Casa di bambola, con una Nora anziana che fa i conti con le scelte di una vita, scoprendo che il “troppo tardi” le fa scoprire che i conti con il passato e i frammenti di una vita non sempre si ricompongono. Le ombre si allungano, ma, sono ombre che appartengono a tutti. La vita, i rapporti, i momenti, le fratture si ripetono: abbandoniamo e siamo abbandonati, siamo egoisti per noia o per necessità interiore, amiamo e non siamo ricambiati, spesso non riusciamo a non mentire, raramente ci sentiamo compresi. Il titolo lo dice, è troppo tardi (“c’è qualcosa per cui è troppo tardi?”). Thea Dellavalle e Irene Petris frequentano gli inediti di Jon Fosse da circa un decennio: il primo incontro con l’universo letterario di Jon Fosse, nel 2014, con Suzannah (per il RIC Festival di Rieti ATCL-Lazio, con il sostegno de Il Mulino di Amleto) – protagonista Bruna Rossi (nel ruolo di Suzannah, la moglie di Henrik Ibsen) con Irene Petris e Barbara Mazzi. Lo spettacolo sarà inserito all’interno del progetto del teatro di Roma, Trittico Jon Fosse, la stagione successiva. Due stagioni dopo, l’interesse per Fosse porta alla messinscena di un altro inedito, The dead dogs (progetto Forever Young – Corte Ospitale 2017/18). Anna Bonaiuto, signora della scena che ricordiamo per memorabili ruoli da protagonista tra teatro, cinema e fiction (aveva interpretato una indimenticabile Hedda Gabler di Ibsen, con la regia di Carlo Cecchi) ha abbracciato la proposta delle più giovani Dellavalle e Petris e condivide la scena con un gruppo di attori che interpretano ombre, fantasmi della sua stessa vita: Irene Petris, Roberta Ricciardi, Emanuele Righi, Giuseppe Sartori. Da ricordare il lavoro sul suono, quasi una drammaturgia di Franco Visioli – compositore e sound designer – le cui creazioni hanno accompagnato molti dei più grandi registi degli ultimi decenni e sono state premiate dal Leone d’Oro alla carriera nel 2020. Nora_ TOO LATE, nella sua stesura originale è un libretto d’opera scritto da Jon Fosse per l’opera lirica omonima, su musica dell’autrice Du Wei (cinese, classe 1978), molto nota e attiva in Patria ma anche in America, Nord-Europa e Danimarca, mai rappresentata in Italia. L’opera ha debuttato in Cina, a Tianjin, nell’ottobre del 2014, nella stagione successiva a Bodø, Tromsø, Trondheim in Norvegia.

Il fantasma è chi vive con noi quando siamo da soli, una presenza che interroga: chi sono, chi sono stato? Si presenta sotto forma di immagini chiave che ci portano a ripercorrere la vita. Fantasmi sono anche i corpi che ci appartengono e che non possiamo più toccare: gli altri che abitano in noi, parassiti che ci assediano per i quali non c’è disinfestazione possibile. È fantasma il mio corpo, venuto al mondo con me e non più quello, eppure carico di gesti e abitudini, strati che si accumulano, polvere dell’anima.

Thea Dellavalle

La canzone della Playlist Fantasmi scelta da Thea Dellavalle

 

Thea Dellavalle / Note di regia
In TOO LATE, Jon Fosse ci mette di fronte alla scelta di una “nuova Nora” una donna che ha lasciato il marito e i figli per poter diventare artista. Si è lasciata la vita alle spalle per ricominciare e non è mai tornata indietro. Siamo nel suo sguardo e nel suo pensiero mentre, a distanza di anni, ripercorre inquieta la sua vita e le ragioni della scelta e viene visitata dalle presenze di un passato che cerca di ricomporre. Ricordi e visioni, fantasie e paure si mescolano alle domande del presente. La Nora ibseniana di Casa di bambola è un’eco che scorre sottotraccia, esempio letterario di emancipazione che Fosse mette in attrito con un presente vicino a noi. I grandi temi della vita, l’arte, la creazione, il tempo, la prospettiva della fine trovano la loro forza in un quotidiano continuamente reinventato. La vita come una successione di tele bianche che aspettano di essere riempite. L’inizio della nuova vita di Nora inizia da una porta aperta e poi sbattuta. Come gesto fondante della sua nuova condizione immaginiamo che questa scena ritorni più volte durante il testo. Un’immagine ricorrente nella mente di Nora. Una porta chiusa è una scelta. Il tempo è protagonista ed è il passato. È la storia di un dopo, di un prima visto con gli occhi del dopo, con le risposte del dopo, con le delusioni del dopo, con il sorriso che è solo del dopo. Le ragioni di un tempo sbiadiscono, vacillano: perché non è più quel momento, perché siamo stanchi, ma dobbiamo, vogliamo ripeterci, anche se non siamo più così convinti, che la scelta giusta sia stata quella giusta. Il titolo lo dice, è troppo tardi. C’è qualcosa per cui è troppo tardi. La scrittura scarna di Fosse lascia la possibilità di immaginare. Una suggestione è il rimando a Sei personaggi in cerca d’autore: i ricordi di Nora sono i personaggi della sua propria storia, momenti che si presentano sulla soglia e chiedono di essere rivissuti o attraversati. Un tema estremamente affascinante è la possibilità di interazione tra Nora e i personaggi della sua mente in un rapporto di compresenza e di alternanza. Se non possiamo davvero capirci – sembra dire Fosse – cogliere il nostro limite comune può aiutarci a fraintenderci meglio. Allora: per cosa è troppo tardi? adesso è troppo tardi allora era troppo tardi è sempre troppo tardi? è la distanza tra vivere e aver compreso cosa è successo? è una distanza che si può davvero percorrere?Noi siamo di fronte a Nora. Possiamo entrare gradualmente dentro di lei? a chi sta parlando? si sta spiegando? si sta interrogando? perché non può smettere di farsi domande? sta cercando un modo come un altro per passare il tempo? dove siamo noi rispetto al suo spiegarsi? possiamo essere uno specchio? Un muro? un pubblico?

Thea Dellavalle / Irene Petris
Si incontrano nel 2004, a Palermo in occasione dello spettacolo Spettri di Ibsen, diretto da Massimo Castri: Petris interpreta Regine, al suo debutto, dopo l’Accademia Paolo Grassi e la scuola estiva del Centro Teatrale Santacristina di Luca Ronconi; Dellavalle, laureata al Dams di Torino, ha iniziato da qualche anno la sua «bottega» come assistente del grande regista.Nel 2022 \ 23, in occasione dei dieci anni della scomparsa Massimo Castri, Thea Dellavalle ha curato la realizzazione di un sito web dedicato al regista presentato con l’Università degli Studi di Torino, il Teatro Stabile e il “fondo d’archivio Massimo Castri” e, con Andrea Cora ha curato la pubblicazione e lo speciale radiofonico, Le stanze dell’utopia. Massimo Castri e gli anni bresciani (supervisione di Antonio Audino – Il teatro di Rai Radio3, giugno 2024). Nei dieci anni successivi Dellavalle e Petris si incrociano più volte mentre lavorano con registi italiani e internazionali come Alvis Hermanis, Pascal Rambert, Gianina Carbonariu, Romeo Castellucci, Marco Plini, Andrea De Rosa, Valter Malosti. Nel 2013 debutta il loro primo progetto come “collettivo artistico dellavallepetris”, Un Ballo, dal romanzo breve di Irène Némirowsky che inaugura la stagione del Teatro delle Passioni di Modena – ERT – Emilia Romagna Teatro. Nel 2014, l’incontro con l’universo letterario di Jon Fosse, di cui viene messo in scena lo spettacolo Suzannah, inedito in Italia (prodotto dal RIC Festival di Rieti ATCL con il sostegno de Il Mulino di Amleto), protagonista Bruna Rossi (nel ruolo di Suzannah, la moglie di Henrik Ibsen) in scena con Irene Petris e Barbara Mazzi. Lo spettacolo sarà inserito all’interno del progetto “Trittico Jon Fosse” al Teatro India, la stagione successiva. L’interesse per Fosse porta alla messinscena di The dead dogs (ancora un inedito), spettacolo vincitore del bando Forever Young 2017/2018 de La Corte Ospitale in collaborazione con il Premio Hystrio, in scena a Torino, Roma e Milano. Nel 2020 Matteo Bavera coinvolge dellavallepetris come co-regista e attrice nello spettacolo Euthalia (scene di Mela Dell’Erba) dall’autrice palermitana Luisa Stella. A partire da una residenza di studio sul testo Viaggio Verso, ospitata in Salento all’interno del progetto Ogni casa è un teatro, organizzato da Pietro Valenti, si sviluppa l’interesse per la drammaturgia di Franz Xaver Kroetz che confluisce nello spettacolo The Nest – il Nido (ottobre 2021; produzione TPE, diretto da Valter Malosti ) con Irene Petris e Luca Mammoli; musiche di Paolo Spaccamonti. Sempre nel 2021, nell’ambito del G8 Project (Teatro Nazionale di Genova), Thea Dellavalle è regista del testo del belga Fabrice Murgia, Change le monde, trouve la guerre.La collaborazione con il TNG, inaugurata in quell’occasione, ha portato oggi al progetto Too Late coprodotto con TPE – Teatro Piemonte Europa. Nel 2023 nasce il collettivo artistico Lido51 che ha una radice teatrale ma anche multidisciplinare e di cui fanno parte – oltre a Thea Dellavalle e Irene Petris – Alice Torriani, Ilaria Genatiempo, Luigi Biondi, Daniele Salaris, Marisa Di Pasquale. Tra i loro progetti, oltre a seminari itineranti e a carattere internazionale, una collaborazione con l’associazione Sailingforbluelab per un progetto costruito interamente con partner europei.

 

Galleria fotografica


  • Durata
    75 min

Orari


  • Mar 25 Marzo
    21:00
  • Mer 26 Marzo
    19:00
  • Gio 27 Marzo
    20:00
  • Ven 28 Marzo
    21:00
  • Sab 29 Marzo
    19:00
  • Dom 30 Marzo
    17:00

Crediti


  • di

    Jon Fosse
  • traduzione

    Thea Dellavalle
  • un progetto di

    DELLAVALLE/PETRIS
  • con (in o.a.)

    Anna Bonaiuto, Irene Petris, Roberta Ricciardi, Emanuele Righi, Giuseppe Sartori
  • regia

    Thea Dellavalle
  • suono

    Franco Visioli
  • scene

    Francesco Esposito
  • costumi

    Marta Balduinotti
  • assistente alla regia

    Carla Carucci
  • produzione

    Teatro Nazionale di Genova, TPE – Teatro Piemonte Europa
  • in collaborazione con

    Lido51
  • in accordo con

    Arcadia & Ricono Ltd
  • per gentile concessione di

    Colombine Teaterförlag