PRODUZIONI IN TOURNÉE
Edipo Re
In una città che non vediamo mai, un lamento arriva da lontano. È Tebe martoriata dalla peste. Un gruppo di persone non dorme da giorni. Come salvarsi? A chi rivolgersi per guarire la città che muore? Al centro della scena, al centro della città, al centro del teatro c’è lui, Edipo. Lui, che ha saputo illuminare l’enigma della Sfinge con la luce delle sue parole, si trova ora di fronte alla più difficile delle domande: chi ha ucciso Laio, il vecchio re di Tebe? La risposta che Edipo sta cercando è chiara fin dall’inizio, e tuona in due sole parole “sei tu”. Ma Edipo non può ricevere una verità così grande, non la può vedere. Preferisce guardare da un’altra parte. Sarà la voce di Apollo, il dio nascosto, il dio obliquo, a guidarlo attraverso un’inchiesta in cui l’inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo, l’assassino e quindi la causa del contagio. La luce della verità è il dono del dio. Ma anche la sua maledizione.
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FOTO DI SCENA
NOTE
La novità più importante di questo adattamento del testo di Sofocle consiste nell’aver affidato allo stesso attore i ruoli di Tiresia e di tutti i messaggeri. Non si tratta solo di uno stratagemma registico, ma di mettere in scena un personaggio che, di volta in volta, rappresenti una manifestazione del dio Apollo, della sua voce oscura, dei suoi oracoli. Questo spettacolo sarà per me un proseguimento del lavoro iniziato con Le Baccanti. Se in quello tutto ruotava intorno alla figura e alla voce di Dioniso, in questo il protagonista nascosto sarà Apollo. A queste divinità non dobbiamo smettere di prestare ascolto se è vero, come dice Platone, che “i più grandi doni vengono dati agli uomini dagli dèi attraverso la follia”. Alla follia di cui gli dèi ci fanno dono, sia pur a prezzo del terribile dolore che attraversa entrambe le tragedie, è sicuramente legata la nascita, forse anche il destino, del teatro occidentale.
Andrea De Rosa
Questa traduzione di Edipo re la considero, in un certo senso, un saggio su Apollo. Non solo perché Andrea De Rosa mi ha domandato di comporre appositamente un inserto originale che funzionasse come una sorta di preghiera, capace di evocare alcune fra le caratteristiche meno conosciute di questo dio spesso considerato solare e aggraziato – Apollo come essere capriccioso, vendicativo, infantile, ambiguo, competitivo, sanguinario. “Il dio con il coltello in mano”, come scrive Marcel Detienne. Ma soprattutto perché l’oscura e indefinibile specificità di Apollo è sicuramente legata al rapporto col linguaggio. Profezie, nascondimenti, mediazioni, enigmi – insomma “le parole del dio”, un’espressione che ricorre spesso in questo spettacolo – fanno di Edipo re una vera e propria “tragedia del linguaggio”. È nel linguaggio che la verità, qualunque essa sia, “va in scena”, non tanto come lo sviluppo di un racconto quanto come lo svolgimento di un rito, di un mistero.
Fabrizio Sinisi
CREDITI
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diSofocle
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traduzioneFabrizio Sinisi
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adattamento e regiaAndrea De Rosa
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con (in o.a.)Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini
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sceneDaniele Spanò
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luciPasquale Mari
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suonoG.U.P. Alcaro
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costumiGraziella Pepe
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realizzati presso ilLaboratorio di Sartoria Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
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produzioneTPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
IN TOURNÉE
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Torino16-19 gennaio 2025TPE Teatro Astra
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Genova21-26 gennaio 2025Teatro della Corte Ivo Chiesa
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Pinerolo (TO)28-29 gennaio 2025Teatro Sociale
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Bologna30 gennaio – 2 febbraio 2025Arena del Sole
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Napoli5-16 febbraio 2025Teatro Mercadante
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Bari20-23 febbraio 2025Teatro Piccinni
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Lugano25-26 febbraio 2025LAC Lugano Arte e Cultura
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Carrara1-2 marzo 2025Teatro degli Animosi
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Roma4-9 marzo 2025Teatro Vascello
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Como11-12 marzo 2025Teatro Sociale