

Capostipite del romanzo moderno, frequentato da innumerevoli generazioni di lettori di ogni età nonché amato da Rousseau, Stevenson, Poe, Marx… Sì, il Robinson è tutto questo e molto altro ma il nostro Robinson teatrale non sarà riletto come un monumento letterario bensì come un best seller: il romanzo di De Foe lo è dal 1719 e come tutti i prodotti di grande successo ha conosciuto un numero impressionante di imitazioni e di sequel. La nostra storia, invece, incomincia con un prequel: De Foe, ormai avanti con gli anni, ha bisogno far la dote a una figlia, quindi cerca di piazzare un romanzo al libraio William Taylor. Come un autore esordiente, gli sottopone un canovaccio: è la storia (vera, di cui si è molto parlato) del marinaio scozzese Alexander Serkik, un pirata scaricato su un’isola deserta che ha fatto ritorno dopo cinque anni. Il libraio Taylor è un editore esigente: il soggetto è forte, potrebbe piacere, ma come sarà costruito il romanzo? Il vecchio De Foe non lo manda al diavolo, ha troppo bisogno di quel denaro. Dunque racconta, e sulla scena, con il contrappunto dei video, si animano le sequenze del romanzo, con l’isola, Venerdì, gli oggetti recuperati dalla nave e anche il pappagallo parlante: tutte sottoposte al vaglio critico-economico di Taylor, un libraio-editore straordinariamente vicino agli imprenditori mediatici dei nostri anni.
drammaturgia e regia Alberto Gozzi
racconto video Francesco Ghisi
sulla scena Giulia Accatino, Roberto Accornero, Andrea Belotti, Massimo Giovara, Eleni Molos
sullo schermo Paolo Brunati, François Ndayambaje
lo staff Claudia Conte, Mariangela Durante, Lavinia Giammarruco, Paolo Raimondo
RADIOSPAZIO TEATRO / FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA